La caduta dell’imperialismo socialista a cuba è ormai vicina: non più pane, riso, fagioli, sanità e scuola per tutti ma ora bisognerebbe dire capitalismo per tutti..
Ci sono due modelli di vita a cuba che dipendono da quanti dinero nazionali (pesos cubano ) e convertibili ( pesos per turisti, stranieri e ricchi) uno possiede. Gli stipendi vengono pagati da pesos nazionali ma il costo della vita è dato dal prezzo dei pesos convertibili. un pesos nazionale vale 23 pesos convertibili; i beni di prima necessità, che sono ben oltre quelli offerti dallo stato, tra cui, vestiti , carne, acqua , sapone ecc.. non sono facilmente acquistabili perchè valgono più di quanto i cubani possono permettersi.
Una famiglia di quattro persone di cui tre lavorano, non riescono ad arrivare alla fine del mese…
Le case sembrano scatole squadrate di cemento e alla peggio mattoni ammassati alla meglio…
La gente ormai ha fame, fame di bisogni reali e non reali.
Non più beni di prima necessità ma di seconda necessità a discapito dei primi: vestiti alla moda o di marca, cellulari, televisori al plasma. Tutto si compra alla bolsa nera, lo stato lo sa ma non ostacola…
Chi possiede un cellulare , spesso non può chiamare o ricevere telefonate perchè non ha soldi… però fa figo farlo vedere ..
I jimeri aumentano di più: i prostituti del sesso o del dinero, si fingono amici, ti fanno divertire, ti mostrano una cuba che ora non c’è più, una cuba immaginaria dove tutti si divertono a suon di musica e scopano alla grande…
Famiglie rovinate, figli e madri abbandonati, donne che si prostiuiscono per un vestito alla moda o per cibo, ma questo ormai è secondario…
Il turista è un pollo da spellare ma da lasciare in tatto, perchè non si sa mai che ritorni e con ancora tanti soldi..
La colpa è nostra, di noi turisti che arriviamo a cuba scendendo da grandi aerei o pullamn da gran turismo mostrando ostentazione: forse per noi non lo è ma per i cubani tutto ciò che è diverso dalle divise da lavoro e militare è prezioso e fashion.
I cubani sono scostanti.
i veri cubani, quelli che non lavorano con i turisti non amano essere fotografati, avvicinati dai turisti, vogliono essere lasciati in pace nella loro pochezza.
Ballare, cantare insieme, solo se sei amico o collega, nada mas..
Purtroppo i cubani non si stanno accorgendo che i valori di pratriottismo e di solidarieà , propagandato dal loro governo si stanno affievolendo offrendo maggiore possibilità al capitalismo di entrare: ora è il governo che tiene unito il popolo, non il popolo stesso.
i cubani hanno fame, fame di nuovo ma invece di mangiare e assaporare
lentamente i nuovi gusti, ingoiano senza pensare alle conseguenze.
Cuba , resisti!!!!