Un mese fa ho scritto questo post su Facebook perchè riflettvo riguardo a quanti corsi e scuole di teatro pubblicizzati in una città piccola come Bergamo (più o meno una ventina, aggiungendo anche le compagnie teatrali presenti) .
Tanti corsi di teatro, laboratori espressivi d’emozioni, di giocoleria…tanti iscritti che voglio esprimersi, parlare, ballare, cimentarsi in ruoli e personaggi diversi da quelli che indossiamo ogni giorno MA : nessuno che si guarda negli occhi o si saluta per strada.. la festa è finita e ritorniamo alle nostre solite vite.. SE SIETE INTERESSATI NEL FAR TEATRO è PERCHE’ VOLETE CAMBIARE O CERCARE QUALCOSA DI MEGLIO IN VOI, O NO ?
Sono susseguiti vari commenti contrastanti ma l’elemento comuni a tutti è quello della vanità: fare teatro vuol dire fare uno spettacolo ed essere visti ,ammirati e applauditi; alcuni ricercano la liberazione dalle oppressioni quotidiane, altre il semplice gioco, e altri ancora per estendere il proprio ego.
Chi fa teatro non lo fa per socializzare con gente nuova e relazionarsi con loro: imparare dalle tecniche teatrali per avvicinarsi a qualcuno; ma per essere ammirati.
Ognuno, nel mondo delle arti, e non solo, protegge la sua roccaforte tramite la competizione, sifdandosi in duelli ridicolizzanti, nel senso che spesso, si valuta il lavoro dell’altro come ridicolo e poco apprezzato.
Non ho mai visto e sentito compagnie teatrali che lavorassero insieme per uno spettacolo: sempre nel momento del debutto le parti si confondono, lottano e si accusano.
THE SHOW MUST GO nonstante tutto
IL CIRCO DELLE FALSITA’ è sempre aperto.