Provate ad immaginare..
Fuori dal caos quotidiano: clacson, urla, frenate improvvise, suonerie dei cellulari, le chiacchiere al cellulare, i saluti, i sorrisi, le chiacchierati urlanti al bar, il tintinnio di uno o più brindisi, lo sbuffare della macchina del caffè, l’ammiccare, le grida dei bambini al parco, fuori dalla scuola, le risate in strada, sui mezzi, i concerti, il cantare sopra le note ..
Silenzio ..cinguettio…silenzio.. lo scivolio delle ruote di un auto…silenzio…il guaire di un cane…silenzio… le sirene di un autoambulanza..silenzio..le sirene…silenzio..le urla..silenzio…i pianti…silenzio..la paura.
Qualcuno dice che era necessario fermarsi, ce ne era bisogno: troppa frenesia, troppa indifferenza, troppa cattiveria..
Ma ora troppi morti, troppo dolore..
Nel dolore si cresce, si cambia, dicono altri.. il dolore lascia cicatrici e ognuno avrà le sue come simboli eroici che indicano la nostra sopravvivenza .
IO SONO ANCORA QUI !!!